IL DIGIUNO: UNA SANA PRATICA PURIFICANTE

IL DIGIUNO: UNA SANA PRATICA PURIFICANTE

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Il digiuno fa bene? Come lo si può usare in maniera efficace? Ad oggi, il digiuno viene usato come pratica purificante. Ovviamente, va rispettato un piano di scadenze. Vediamo di capirne di più.

LA VARIE TIPOLOGIE DI DIGIUNO

Corto e Lungo

Il digiuno può essere definito corto, se è della durata di un giorno. Viene invece detto lungo, se dura fino ad un massimo due settimane. La scelta di una pratica prolungata viene utilizzata su soggetti detti grandi obesi.

Attenzione! Quest’ultima soluzione prevede uno stretto controllo medico e viene usata solo in casi estremi.

Si ha con il digiuno, un’azione di sblocco metabolico. Sicuramente interessante è la pratica del digiuno ad uso purificante e disintossicante.

Anche chi segue una alimentazione corretta, bilanciata e alcalinizzante, è sottoposto al consumo di cibi industriali. Nasce l’esigenza di purificare ogni tanto l’organismo dalle scorie e digiunare è la tecnica purificante più antica in assoluto in questo senso.

Il tipo modificato

In questo tipo si mantiene l’esclusione dei cibi solidi. In alternativa ad essi, si consumano i succhi, le tisane e piccole centrifughe di frutta o verdura. Avremo così un livello energetico sufficiente allo svolgimento per le nostre attività quotidiane. I succhi vegetali aiutano a mantenere un indice PH alcalino ed accelerano l’attività purificante.

Con un digiuno corto, abbiamo alcuni vantaggi. Per esempio, in questo caso il nostro organismo non necessita di proteine. Qualora il nostro digiuno fosse più lungo, sarebbe bene optare per una integrazione da qualche fonte proteica vegetale. Il digiuno corto può poi essere praticato in una giornata della settimana in cui si è più tranquilli, magari nel weekend.

Dalla tradizione Yoga

Tra i molti approcci al digiuno, uno molto interessante è quello proveniente dalla tradizione yoga. Questo approccio tradizionale ha due varianti. Una è l’equivalente del digiuno corto ed è chiamato Purna Ekadasi. L’altra pratica tradizionale è detta Arda Ekadasi o semidigiuno ed è l’astensione dal pasto serale.

Il valore aggiunto di questi approcci tradizionali sta nel farli coincidere con le fasi di plenilunio e novilunio in quanto hanno influenza anche sui liquidi corporei. Con questa accortezza, si avrà una depurazione più profonda. In ambito fitness, si applica sovente una sorta di semidigiuno, si mangia cioè per otto ore e si digiuna le restanti sedici.

Quale scegliere? Vediamo i pro e i contro

Se dobbiamo ricorrere al digiuno, il più semplice è sicuramente il modificato con l’assunzione di alimenti alcalinizzanti e deintossicanti quali la normale frutta e la verdura.

Teniamo presente che il digiuno prolungato porta il corpo in uno stato di chetosi. I chetoni sono batteri che utilizzano il grasso con funzione energetica. Questa particolare condizione metabolica intossica l’organismo, andando contro l’intento di purificare.

Il digiuno totale è una pratica estrema che maltratta sicuramente un po’ il nostro organismo.

Per fortuna, ciò non avviene in tempi brevi, per questo molti ricercatori consigliano vivamente la pratica del digiuno intermittente. I rischi saranno così un po’ più limitati, soprattutto con l’andare degli anni.

Alcuni consigli

Come dico sempre, ci vuole buon senso. Tenete sempre in mente che la via migliore è essere corretti e ordinati nelle abitudini alimentari. In questo modo, non dovremo ricorrere a grandi “sacrifici” fino a digiunare.
La giusta quota di cibi alcalini deve sempre essere presente nella nostra dieta di tutti i giorni ed è sempre importante la corretta idratazione. A tal proposito, il mio consiglio è quello di farsi fare un piano alimentare personalizzato da un nutrizionista.

Se desiderate approfondire questo argomento, mettete un commento. Se invece siete interessati ad una consulenza nutrizionale, mandate una mail. Sarò lieto di aiutarvi con qualche consiglio.

Mi raccomando, sempre in forma!